DARIO FERTILIO ALLA CENA DEI LIBERALI PIACENTINI
«OCCIDENTE MINACCIATO DAL NAZIONALCOMUNISMO»
«Chi, come i liberali, combatte per i principi di libertà si è trovato nel giro di breve tempo di fronte alla stessa battaglia: contro la dittatura sanitaria e contro l’invasione dell’Ucraina». Questo uno dei passaggi dell’apprezzato (per chiarezza e franchezza) intervento che Dario Fertilio – giornalista, scrittore, docente universitario – ha compiuto durante la cena dei Liberali Piacentini, sempre molto partecipata, che si è tenuta al ristorante Olympia di Niviano. L’ospite d’onore della serata – intervenuto in collegamento da Milano – è stato presentato dal presidente dell’Associazione di via Cittadella Antonino Coppolino, che ha ricordato la recente venuta a Piacenza del prof. Fertilio (fondatore nel 1998, insieme a Bukovskij, del Comitato delle libertà) in occasione dell’inaugurazione delle stele contro tutti i totalitarismi, donata alla città dal Circolo culturale “Luigi Einaudi” e posta all’interno dell’area verde di via Santa Franca. «Un’iniziativa quella della stele – ha sottolineato l’avv. Coppolino – quanto mai opportuna da parte dei Liberali Piacentini visto quanto è successo con lo scoppio della guerra».
«Con l’inizio della sciagurata invasione dell’Ucraina – ha osservato il prof. Fertilio – le notizie sulla pandemia si sono eclissate, ma se non ci fosse stata la guerra, le stesse avrebbero continuato a invadere i media. Non abbiamo la controprova, ma vien da dubitare fossimo in presenza di una forzatura per metterci, diciamo così, in una condizione mentale particolare».
Il giornalista individua un «pericolo effettivo e costante» che minaccia l’Occidente, «il nazionalcomunismo», l’ideologia su cui regge il regime di Putin. «Un impasto molto pericoloso tra il principio del nazionalsocialismo e quello del comunismo post sovietico con nostalgia imperiale». Una ideologia che aveva fatto il suo esordio nell’Europa del dopoguerra, ha spiegato l’oratore, con la guerra iugoslava e successivamente tenuta in vita dal dittatore bielorusso Lukashenko. «Nazionalcomunismo che si presenta oggi – ha proseguito il prof. Fertilio – sotto forma più evoluta con l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, che dimostra di avere odio nei confronti dell’Occidente e della liberaldemocrazia». L’ospite d’onore dell’appuntamento conviviale si è quindi domandato come mai proprio adesso si è verificata un’aggressione a uno Stato sovrano sfidando tutto il mondo occidentale. «Una sfida – si è risposto lo scrittore liberale – che può essere ricondotta alla profonda crisi spirituale dell’Occidente, che ha incoraggiato l’aggressione nazicomunista. Dobbiamo allora cambiare
atteggiamento, trovandoci oggi di fronte alla necessità di compiere una scelta morale. Potremmo essere chiamati a rispondere di un grave peccato di omissione se continuassimo a stare nel limbo (né con Putin, né contro Putin; né contro né a favore del regime sanitario). Così come è urgente, nel nostro Paese, la necessità di trovare un’alternativa politica al centralismo socialista espresso dal governo Draghi».
«La moneta della libertà – ha concluso il prof Fertilio, applauditissimo dai presenti, tra i quali alcuni sindaci e numerosi amministratori pubblici di città e provincia – ha un valore se esiste il corrispettivo aureo: il coraggio di opporsi alle minacce e alla violenza dei totalitarismi. La pace rischia di essere infatti una parola velleitaria e ipocrita, perché senza libertà la pace è una parola vuota».